Zuika
Zuika o Palinka è il nome di un particolare distillato di prugne che viene prodotto in Maramures , una regione della Romania. Il reportage realizzato da Antonio Manta prende vita da numerose visite in Maramuses e da un contatto stretto con gli abitanti di Stramtura, un piccolo villaggio situato in una delle zone più depresse di questa regione. Con sensibilità da etnografo ancor più che da fotoreporter, Antonio Manta riesce a trasformare la macchina fotografica in strumento di analisi sociale, permettendo all’osservatore di raggiungere e leggere un profondo livello di intimità della vita di questo piccolo paese che sarebbe altrimenti davvero difficile riuscire ad afferrare. Il titolo, scelto non a caso dall’autore, sta proprio a sottolineare il grande valore che la Zuika ricopre a livello profondo dello scorrere della vita di questa zona, la sua presenza è costante ed il suo consumo accessibile a tutti. Unica risorsa della zona, rappresenta infatti uno dei valori simbolici che accompagnano o rendono più facili da sostenere le gioie e i drammi della popolazione. La sequenza delle immagini, per questo, non può che raccontare una storia circolare che va dalla produzione casalinga della Zuika al brindisi rituale che dopo un funerale ristabilisce la normalità sociale. Circolare come il tempo tradizionale, circolare come la vita e la morte, la Palinka non è soltanto relativa alla vita e al tempo di festa ma è anche portatrice di morte a causa del violento stato d’alcolismo in cui cadono sia uomini che donne di tutte le età. Arma a doppio taglio in quanto rappresenta da un lato, oltre al suo valore tradizionale, l’unico prodotto capace di ergersi a veicolo per un contatto con l’esterno/estraneo e dall’altro è contemporaneamente causa di gran parte dei casi di cirrosi, malattia atroce che stronca vite giovani e che fa immergere in una mancanza di relazione ed una solitudine tremenda gli uomini e le donne del paese. Antonio Manta in questo lavoro riesce a cogliere e a far riconoscere quelle gestualità quotidiane, quei costumi e modi di fare che poi fanno parte delle abitudini e vanno a costituire l’identità di un luogo. La scelta del bianco nero sostiene molto bene la volontà dell’autore di raccontare una storia particolare e specifica che riesca a far concentrare l’osservatore su ciò che vede portandolo però a farsi nuove domande ancor prima di darsi delle risposte.
Samuele Mancini